Siamo giunti alla n° 17 e, al contrario di chi pensa sia un numero sfortunato, dovrà ricredersi con questa intervista dedicata ad una giovane artista pugliese,Keziat, eclettica e molto intrapendente, dalla grande creatività ed abilità nel destreggiarsi tra illustrazione, fumetto, pittura, passando per video, installazione e performance. Appena rientrata da un tour “artistico” in giro per gli States in cui ha presentato i suoi lavori nella personale Visionaria alla Red Poppy Art House di San Francisco, ha accetato di rispondere alle nostre “insidiose” domande.
Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata all’arte in generale e al genere che pratichi in particolare?
Ho iniziato a disegnare e a dipingere da piccola e praticamente non ho mai smesso. Dopo anni di studi lontani dal mondo artistico, nel 1994 mi sono iscritta all’Accademia di Belle Arti di Foggia, al corso di pittura. Volevo far coincidere la mia passione con il mio lavoro. All’Accademia ho approfondito anche gli la storia dell’arte moderna e contemporanea e ho cominciato ad appassionarmi anche al fumetto indipendente e all’illustrazione. Subito dopo aver terminato gli studi, ho iniziato a collaborare con gallerie, scrittori, case editrici e magazine soprattutto di New York, Chicago, Los Angeles, Hong Kong. Questo ha sicuramente influito molto sulle mie opere attuali in cui pittura, fumetto e illustrazione sono diventate per me, una unica forma di espressione.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Le immagini che creo sono sostanzialmente la realtà intorno a me, trasformata attraverso la lente dell’immaginazione. Il mio lavoro è lo specchio del mio stato d’animo e quindi tutto ciò che mi colpisce emotivamente diventa un’opera o addirittura influenza tutto un ciclo di opere.
Quali sensazioni vuoi comunicare attraverso le tue opere?
Poetiche e inquietanti allo stesso tempo. E’ come entrare in un mondo sconosciuto dove l’assurdo e l’invisibile diventa visibile.