Inaugura il 30 aprile alle 18.30, presso Sala 1 Centro Internazionale d’Arte Contemporanea di Roma, la mostra di Lino Strangis “Camping of Metaphorical Processes”, un viaggio attraverso le ricerche più recenti e gli aspetti teorici del lavoro del giovane artista calabrese, nato a Lamezia Terme nel 1981.
In mostra saranno presenti quattro videoinstallazioni realizzate dal 2008 ad oggi, ciascuna accompagnata da musiche composte dall’artista (One Moment, Multy Identity Man, La Città che Sale e Scende, No Gravity Match on the World), tre delle quali allestite all’interno di tende canadesi, insieme ad una serie di stampe e ad una postazione audio. Ciascuna opera è realizzata a partire da stralci di eventi in cui l’artista si è imbattuto e ha deciso di filmare o da “frammenti strappati al cinema e alla televisione”.
I processi metaforici del titolo non sono altro che le elaborazioni a cui l’artista sottopone le visioni di partenza, della durata di pochi secondi. Negli intenti di Strangis non c’è tanto la volontà di “raccontare storie ma creare processi che propongano concetti in forma di metafora”.
La mostra, visitabile fino al 23 maggio, è realizzata in collaborazione con la Galleria Gallerati e con il Mlac di Roma.
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