Dopo Londra, La Rochelle, Firenze, Berlino e Reggio Emilia arriva a Roma “Whaleless”, mostra itinerante e di sensibilizzazione che raccoglie l’impegno di artisti e giovani creativi da ogni angolo del mondo che hanno a cuore il problema delle balene e di tutte le altre specie marine ormai in via di estinzione. L’evento durerà fino al 6 luglio negli spazi della Temporary Love gallery, in via di S. Calisto 9, punto di incontro tra arte e moda.
Il dramma delle balene riguarda in particolare la Norvegia, il Giappone e parzialmente l’Islanda, colpevoli di portare avanti un’assurda caccia che si accompagna all’inquinamento, all’uso di sonar e a pratiche di pesca tutt’altro che sostenibili, responsabili a seconda dei casi di spiaggiamenti, annegamenti e perdita di udito da parte di piccoli e grandi cetacei.
Gli artisti che hanno deciso di “dire la loro” nella tappa romana di “Whalelesss” sono: Aurelien Police, Giuliano Sale, Kokomoo, Lostfish, Chris Von Steiner, Comoseta, Mimi S (Courtesy of Strychnin Gallery), Angie Mason (Courtesy of Strychnin Gallery), Zoe Lacchei, Francesco Viscuso, Fernenda Veron, Alessia Cocca, Stella Tasca, Effe:Logo, Francesco D’Isa, Japi Honoo, Anonymous Art, Edoardo Belinci, Oto, Angel De Franganillo, Pierpaolo Perilli, Andreco, Michelangelo Arista, Zaelia Bishop.
L’intero progetto è ideato e curato da Giovanni Cervi, sostenuto da Res Pira, Pig Magazine, Globartmag, Bang Art e dalla Whale and Dolphin Conservation Society. Una percentuale delle vendite delle opere presenti in mostra e il cui tema è, naturalmente, quello delle balene, andrà alla Whale and Dolphin Conservation Society.
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