Architetto pugliese, 27 anni, vive e lavora stabilmente da anni a Roma. Oggi Vis-à-vis presenta Linda Aquaro, giovane artista, eclettica e in continua evoluzione; le piace sperimentare e trovare nuovi metodi di comunicazione artistica.
Conosciamola meglio…
1. Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinato all’arte in generale e al genere che pratichi in particolare?
Il disegno e la pittura sono sempre stati il mio mondo. Per questo non credo che il mio percorso si possa definire di avvicinamento,quanto di accrescimento. Fin da piccola ero consapevole di questa capacità e l’ho sviluppata in maniera del tutto naturale. Sicuramente frequentando l’istituto d’arte ho potuto dare delle solide basi teorico-pratiche alle mie ricerche future. Frequentare questa scuola per me è stato importante. Infatti proprio grazie ai corsi frequentati in quegli anni mi sono appassionata ad una delle tecniche che più utilizzo oggi,ovvero il collage. Questa tecnica è fortemente legata al tradizione pugliese, e con il tempo io l’ho riadattata all’ambito pittorico più che scultoreo. All’inizio infatti,i miei interessi in campo artistico facevano sperare alla formazione accademica e alla scultura più che alla pittura: l’aspetto plastico della materia mi ha sempre più affascinato rispetto a quello pittorico,devo dire. Successivamente ho ripiegato senza rimpianti verso l’architettura che ha soddisfatto,in questo senso,la ricerca plastica e tridimensionale che mi ero prefissata di portare avanti. Dedicarmi a due ambiti cosi vicini ma allo stesso tempo cosi differenti, è stata sicuramente una scelta fortunata:gli influssi da una parte e dall’altra sono stati inevitabili,e sempre motivo di stimolo e accrescimento. Agli inizi della mia attività pittorica,infatti privilegiavo soggetti figurativi,successivamente architettura e figura umana e la commistione fra le due è stata oggetto per me di diverse opere.
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