Archivia per ‘Artisti’

luglio 29, 2010 0

GLAM! Arte e moda vanno in scena a Termoli

pubblicato da Sara in Artisti, Mostre

Inaugura il 31 luglio alle ore 19.00, presso Et & Marianne in corso Vittorio Emanuele III n.61 a Termoli (CB), il primo capitolo di GLAM!, ciclo di esposizioni dedicate al dialogo tra arte e moda in cui “la convivenza di abiti ed opere d’arte sancisce il connubio tra i due universi, dotati di eleganza e raffinatezza di forme, cucite, disegnate, scolpite o dipinte”.

Da un’idea di Emanuela de Notariis, le mostre in programma, curate da Francesco Monteleone, indagano il rapporto tra i due ambiti, diversi eppure per certi versi confinanti. Il tutto avviene in una cornice atipica, ovvero un luogo destinato alla vendita di abiti che, affiancandosi ad opere d’arte di giovani artisti, si aprono a nuove chiavi di lettura.

Rivisitando la questione del rapporto tra arte e vita, GLAM! trae spunto da una parte dall’evoluzione della moda, nell’ambito della quale l’abito non è più solo considerato come mezzo di distinzione sociale ma come forma di espressione di sé. Dall’altro lato l’arte, che senza perdere le sue prerogative, si presenta come filtro del vivere quotidiano, traducendosi in strumento di analisi e dissacrazione.

Protagoniste di GLAM! N. 1 saranno le opere surreali e ironiche di Emanuela de Notariis.

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luglio 28, 2010 0

Vis-à-vis #29: Andrea Bosio

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Ancora un fotografo nel nostro spazio Vis-à-vis. Stavolta siamo a Genova dove vive e lavora Andrea Bosio. Gli studi in architettura lo hanno indotto a considerare il mezzo fotografico come strumento di indagine attraverso cui spingere il proprio sguardo verso quanto si trova ai margini della realtà e della società. Architetture e paesaggi urbani diventano la quinta di insediamenti rom, cantieri edili abbandonati, accampamenti di senzatetto che diventano, negli scatti di Andrea, spunti di riflessione, frame cinematografici, assumendo un plusvalore estetico, accentuato dalla pulizia delle immagini, realizzate prevalentemente con l’uso del banco ottico.

Chi è Andrea Bosio? Dove e quando è nato? E dove si trova ora?
Sono nato nel 1980 a Genova, dove mi sono laureato in architettura con una tesi sullo spazio pubblico, il suo ruolo nella società contemporanea e la sua rappresentazione in fotografia.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinato alla fotografia? Qual è il suo ruolo nella tua vita?
Come chiunque ho smanettato con le macchine fotografiche di mio padre fin da ragazzino. Ma solo durante gli anni in facoltà ed in particolare nell’anno che ho passato a Lione presso l’Ecole d’ Architecture ho cominciato a vedere la fotografia come un vero strumento di indagine, qualcosa che potevo usare non solo per fermare la realtà ma anche per criticarla e analizzarla. Ho cominciato a vedere possibili temi su cui poter basare le mie uscite fotografiche fino ad allora  all’insegna della sperimentazione, sia tecnica che di scelta del soggetto. La fotografia fa parte del mio lessico. Una parte di cose che vedo e sento le dico per immagini, non vedrei altra maniera. Attualmente lavoro con alcuni studi di architettura come fotografo.


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giugno 18, 2010 0

Vis-à-vis #27: Pierluigi Riccio

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Il Vis-à-vis di oggi ha per protagonista Pierluigi Riccio, art director di professione, molisano di origine ma, dopo vari spostamenti, trapiantato a Roma. Si è accostato alla fotografia molto presto e oggi predilige i tempi lenti di una medio formato come la Hasselblad. Diverse le fonti di ispirazione dei suoi scatti meditati, ciascuno dei quali non è che un tentativo, innato nell’uomo, di rispondere sempre alle stesse domande, talvolta sbagliate. Per spiegare lo spirito delle sue fotografie servono poche parole, le stesse che ha usato lui: “solitario e distante, composto e ignoto, possibile”.

Chi è Pierluigi Riccio? Dove e quando è nato? E dove si trova ora?
Sono un art director, lavoro in un agenzia pubblicitaria, produco rumore e la fotografia è la mia redenzione. Sono nato nel 1975, ho vissuto a Isernia dove ho cominciato ad usare la macchina fotografica, poi c’è stata Napoli dove ho iniziato a studiare la filosofia, Bologna dove ho conosciuto mia moglie e da dieci anni vivo a Roma dove tra poco meno di un mese nascerà mio figlio.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinato alla fotografia? Qual è il suo ruolo nella tua vita?
Mi sono avvicinato alla fotografia nel 1989, era appena crollato il muro di Berlino, un giorno ho incontrato un gruppo di polacchi, portavano con loro cimeli di un mondo perduto e un freddo e malinconico esotismo d’oltre cortina, oltre ad una Zenit 122, la mia prima macchina fotografica. Ho cominciato ad andare in bicicletta e a fotografare quello che i miei occhi ritenevano interessante, con un gruppo di amici stampavamo le foto usando un vecchio ingranditore, con il tempo poi fotografare è diventato una sorta di punteggiatura dei giorni.

Quali sono le tue fonti di ispirazione? Chi i tuoi maestri?
La luce che redime, i film di Tarkovsky, Sara, mia moglie, i libri di Boris Vian, Sunny, il mio cane che mi appare nei sogni e mi parla, la campagna, gli sporchi controluce di John Cassavetes; le foto il più delle volte sono un’intuizione, una scommessa degli occhi sulla mente.

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giugno 16, 2010 0

Al via la sesta edizione di Crack! Fumetti Dirompenti

pubblicato da Sara in Artisti, Disegno, Fumetto, Mostre, Spazi

Indipendente e autoprodotto, così è Crack! Fumetti Dirompenti, festival internazionale di fumetto, arte disegnata e stampata giunto all’edizione numero sei, che si svolgerà, come sempre, nelle celle del CSOA Forte Prenestino di Roma a partire da domani fino al 20 giugno.

Qui, in queste date, si riunirà il mondo del fumetto per fare rete e per vivere un momento di incontro e di scambio grazie alla presenza di autori, editori, collettivi e centri di produzione culturale. Come si legge nel comunicato: “nel bel mezzo della crisi più autodistruttiva che c’è, mentre crollano mercati, avanzano dittature più o meno soft ed eruttano vulcani, il fumetto si dirige a raccontare in tempo reale i mutamenti del suo tempo.”

Ed è così che, per seguire le traiettorie della contemporaneità, anche il linguaggio artistico (quello del fumetto, nel nostro caso) cambia e si trasforma combinando l’odio delle strade con l’amore. Da qui il tema del festival di quest’anno, Hatelove, appunto, perchè la realtà va vissuta senza mezzi termini ma piuttosto attraverso sentimenti forti e contrastanti.

All’interno di Crack! opera anche il marchio editoriale Fortepressa che ha all’attivo nove pubblicazioni autoprodotte con la licenza creative commons, tutte multilingue, per favorire lo scambio a livello internazionale. Alcune di essere saranno presentate nell’ambito del festival.

Accanto alle numerosissime mostre, ci sarà spazio per un ricco programma che prevede performances, presentazioni di libri, concerti, proiezioni, laboratori per bambini. Durante le quattro giornate del festival: ingresso a sottoscrizione 3.50 euro; 5 euro dalle 22.00.

Il 21 giugno il festival si conclude con Extracrack, serata a finanziamento di Radio Onda Rossa, con JELLO BIAFRA And The Guantanamo School Of Medicine.

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giugno 6, 2010 0

1st Year per Contemporanea Roma

pubblicato da Alessia in Artisti, Eventi, Mostre

1st Year è la nuova collettiva proposta da Contemporanea per questa attesa estate romana; l’esposizione, oltre a presentare il lavoro di alcune vecchie conoscenze della galleria (Maimuna e  Sabrina Marconi) mixate a due nuove proposte (Francesco Viscuso e Pier Paolo Bandini), è la consacrazione del primo anno di attività.Un evento culturale per festeggiare un periodo intenso in cui si sono susseguite numerose mostre che hanno visto come protagonisti molti rappresentanti della giovane arte italiana presente nell’attuale panorama contemporaneo.

Gli artisti in esposizione, provenienti da diverse discipline e mondi culturali, bene si prestano ad un nuovo gioco di ruoli pronto ad attirare l’attenzione di pubblico e critica.

Fino al 3 Settembre.

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maggio 26, 2010 1

Vis-à-vis #26: Alessandro Calabrese

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Alessandro Calabrese è un ragazzo trentino trapiantato a Venezia. Si è avvicinato alla fotografia attraverso le diapositive realizzate da suo padre e, da autodidatta, porta avanti da tre anni la sua ricerca. I suoi soggetti sono prevalentemente femminili anche se a interessarlo è piuttosto un’indagine sullo spazio e sul rapporto che l’individuo è in grado di instaurare con esso, complici gli studi in architettura per il paesaggio giunti quasi al termine. Riponendo fiducia nella creatività diffusa attraverso la rete, Alessandro trae ispirazione dall’esperienza  per praticare il suo personale “esercizio delle distanze” (titolo, fra l’altro, della sua ultima mostra), così da produrre immagini caratterizzate da una grande attenzione per la composizione.

Chi è Alessandro Calabrese? Dove e quando è nato? E dove si trova ora?
Sono un ragazzo molto magro e con i ritmi biologici sfasati nato a Trento nel novembre del 1983, attualmente vivo a Venezia dove frequento il corso di laurea specialistica in architettura per il paesaggio.

Qual è la tua formazione e come ti sei avvicinato alla fotografia?
La mia unica esperienza fotografica, fino a circa 3 anni fa, è stata quella di fissare la parete più bianca di casa dove mio padre, da quando ho memoria, ha proiettato le diapositive che scattava con la sua Fujica. Mi sono avvicinato in maniera più conscia a questo mondo grazie ad un corso di storia della fotografia all’ università, tenuto dal professore Angelo Maggi, in cui veniva richiesta, oltre allo studio teorico, anche una piccola esercitazione pratica prendendo spunto da un autore presentato a lezione. La mia scelta ricadde, molto istintivamente, su Man Ray e sui suoi lavori che riguardavano soprattutto la moda e il ritratto. Quando mi trovai in mano gli sviluppi di quei primi, ammetto piuttosto imbarazzanti, scatti fatti ad un’amica capii che forse avevo trovato qualcosa di cui, per una volta, non mi sarei stancato in fretta. E in effetti così è stato, sempre fedele all’unica parola che mi rappresenta: autodidatta.

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maggio 20, 2010 0

Tapirulan. Concorso per illustratori

pubblicato da Sara in Artisti, Concorsi, Illustrazione

Questo post è dedicato a tutti gli illustratori che ci leggono. L’associazione culturale Tapirulan ha indetto infatti la sesta edizione del suo concorso, realizzato grazie al patrocinio del Centro Fumetto Andrea Pazienza e dell’Associazione Illustratori, con la collaborazione del Comune di Cremona e del quotidiano La Provincia.

Il tema del concorso è la “siesta”, intesa genericamente come momento di pausa e relax. Possono partecipare opere di illustrazione in formato quadrato (da 25 a 40 cm di lato) che dovranno pervenire, via posta o in formato digitale attraverso l’apposito form, entro il 24 settembre 2010.

I vincitori saranno 30, divisi in due raggruppamenti: i primi 12 saranno infatti i protagonisti del Calendario Duemila11, catalogo della mostra dal titolo “Gli illustratori di Tapirulan” che si svolgerà dal 13 novembre 2010 al 16 gennaio 2011 a Cremona presso il Centro Culturale Santa Maria della Pietà. Gli altri 18 compariranno con i loro lavori in appendice. Guido Scarabottolo, autore di quasi tutte le copertine dei libri della casa editrice Guanda, sarà a capo della giuria a cui spetterà l’arduo compito di selezionare le 30 opere vincitrici.

In concomitanza con l’inaugurazione della mostra verrà assegnato il primo premio di 1000 euro, oltre ad un secondo premio di 300 euro che verrà consegnato all’autore dell’illustrazione più votata dagli utenti del sito di Tapirulan.

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maggio 19, 2010 0

nomi | cose | città – Mariateresa Marino | Francesco Viscuso | Sabrina Ortolani, a cura di Art Rehab

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Mostre, Pittura

Quarta collaborazione tra Art Rehab e Laboratorio51, con lo scopo di proporre ancora una volta un incontro con l’arte emergente.

“nomi | cose | città”, un titolo semplice che riporta alla memoria un gioco fatto di penne e fogli di carta. La regola vuole che per ciascuna lettera dell’alfabeto si debba inserire nella griglia delle categorie una parola che abbia quell’iniziale. Ma, in questo caso, la dimensione ludica rappresenta solo il pretesto leggero per introdurre il lavoro di tre giovani artisti romani (di nascita o di adozione) chiamati a fornire con le loro opere una soluzione al gioco: ai “nomi” corrispondono i ritratti dipinti da Mariateresa Marino, alle “cose” le composizioni fotografiche a metà fra dada e surrealismo realizzate da Francesco Viscuso, alle “città” le grandi tele urbane di Sabrina Ortolani.

Mariateresa Marino, nata a Taranto nel 1983, è interessata a restituire un volto ai protagonisti della storia dell’arte, di cui si tende a conoscerne le opere, trascurandone la dimensione umana. Realizzati con vari media, i suoi ritratti sono privi di disegno preparatorio e trovano concretezza nel loro farsi, traducendosi quasi in materia vivente.

Francesco Viscuso, nato a Catania nel 1981, è autore di opere plausibili di molteplici chiavi di lettura, che fondono il piano della realtà con quello della surrealtà. Non semplice fotografia ma intervento e manipolazione sulla e dell’immagine. Per questa occasione presenta fotografie di “nature silenti” caratterizzate da una vena di sottile ironia.

Sabrina Ortolani, nata a Roma nel 1975, individua nelle periferie urbane, nelle fabbriche, nelle macchine da lavoro e nei rottami i soggetti più congeniali per esprimere la propria cifra artistica e per restituire un’immagine del nostro tempo. Le sue grandi tele ci mostrano una città silenziosa e imponente, presente eppure distratta, come il nostro sguardo.

Curatori: Alessia Cervelli, Sara Feola

Il 28 maggio il vernissage avrà inizio alle ore 19 con un piacevole aperitivo curato da Laboratorio51.

L’esposizione è visitabile fino a giovedì 3 giugno.

Laboratorio51 è in Via degli Ausoni 47 (San Lorenzo).

Per informazioni:

www.artrehab.netinfo@artrehab.net oppure laboratorio51@mail.com

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maggio 18, 2010 2

Vis-à-vis #26: Benedetta Falugi

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Benedetta Falugi è toscana e, come si può immaginare vedendo le sue fotografie, ha con il mare un rapporto particolare. Giunta alla fotografia partendo dall’antiquariato, utilizza quasi esclusivamente macchine analogiche, traendo ispirazione dalla realtà e scattando fotografie che sembrano immortalare situazioni senza tempo, come la quotidianità colta nel progetto in corso di realizzazione in due quartieri operai del comune di Piombino.

Chi è Benedetta Falugi? Dove e quando è nata? E dove si trova ora?
Sono una fotografa, nata a Piombino il 26 ottobre 1973, adesso abito a Follonica, provincia di Grosseto, un bel posto sul mare dove sono cresciuta e ho abitato fino ai 18 anni, dai 18 ai 30 ho girovagato per la Toscana e adesso sono tornata “a casa” dove vivo davvero bene.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata alla fotografia?
Diplomata all’istituto magistrale, ho cominciato gli studi di lingue, li ho interrotti per dedicarmi al restaturo della doratura, alla cartapesta e alla pittura. Ho lavorato nel negozio d’antiquariato di mia mamma per diversi anni e alla fine ho avuto un incontro, fulminante, con la fotografia, soltanto tre anni fa. Un giorno ho comprato una piccola macchina per fotografare dei mobili e da lì è partito tutto. In seguito ho fatto vari corsi e workshops, l’ultimo, un corso di fotogiornalismo all’Istituto Marangoni di Firenze, davvero molto interessante.

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maggio 15, 2010 0

III edizione del concorso internazionale FestArte – Videoart Festival

pubblicato da Sara in Artisti, Concorsi, Videoarte

L’associazione culturale FestArte ha indetto la terza edizione del concorso internazionale FestArte Videoart Festival, tema di quest’anno (le edizioni precedenti sono del 2006 e del 2008) la Violenza Invisibile – privata | pubblica | sociale, non una violenza fisica quanto piuttosto intima, una forma di violazione della persona che pur non lasciando ferite visibili inficia la stessa possibilità di vivere in maniera libera e dignitosa.

La violenza a cui ci si riferisce può celarsi ovunque, tanto più subdolamente quanto più consideriamo sicuro e protetto l’ambiente in cui ci muoviamo: la dimensione privata della famiglia, quella pubblica del lavoro, quella ancora più ampia della società. Da qui la necessità di trasformarsi, non prima di aver ritrovato la propria nascita, come recita il sottotitolo del concorso.

Chi volesse partecipare con la propria opera di videoarte può farlo seguendo le indicazioni contenute nel bando, tenendo conto che la data di scadenza è fissata al 20 luglio 2010. La premiazione si terrà il 15 settembre presso La Pelanda (Macro Testaccio), la mostra conclusiva dal 15 al 18 settembre. Oltre al primo premio assegnato dalla giuria, del valore di € 3.500, è previsto il Premio Speciale Critica d’arte assegnato dal Comitato di selezione (€ 1.000), il Premio del Pubblico (€ 500), un eventuale premio sponsor e menzioni speciali.

I membri della giuria sono: Emilio Alvarez, Cecilia Casorati, Bruno Di Marino, Raffaele Gavarro, Marco Maria Gazzano, Anna Mattirolo, Flavio Misciattelli, Adrian Paci, Antonio Passa e Olaf Stüber.

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