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maggio 18, 2010 2

Vis-à-vis #26: Benedetta Falugi

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Benedetta Falugi è toscana e, come si può immaginare vedendo le sue fotografie, ha con il mare un rapporto particolare. Giunta alla fotografia partendo dall’antiquariato, utilizza quasi esclusivamente macchine analogiche, traendo ispirazione dalla realtà e scattando fotografie che sembrano immortalare situazioni senza tempo, come la quotidianità colta nel progetto in corso di realizzazione in due quartieri operai del comune di Piombino.

Chi è Benedetta Falugi? Dove e quando è nata? E dove si trova ora?
Sono una fotografa, nata a Piombino il 26 ottobre 1973, adesso abito a Follonica, provincia di Grosseto, un bel posto sul mare dove sono cresciuta e ho abitato fino ai 18 anni, dai 18 ai 30 ho girovagato per la Toscana e adesso sono tornata “a casa” dove vivo davvero bene.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata alla fotografia?
Diplomata all’istituto magistrale, ho cominciato gli studi di lingue, li ho interrotti per dedicarmi al restaturo della doratura, alla cartapesta e alla pittura. Ho lavorato nel negozio d’antiquariato di mia mamma per diversi anni e alla fine ho avuto un incontro, fulminante, con la fotografia, soltanto tre anni fa. Un giorno ho comprato una piccola macchina per fotografare dei mobili e da lì è partito tutto. In seguito ho fatto vari corsi e workshops, l’ultimo, un corso di fotogiornalismo all’Istituto Marangoni di Firenze, davvero molto interessante.

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maggio 15, 2010 0

III edizione del concorso internazionale FestArte – Videoart Festival

pubblicato da Sara in Artisti, Concorsi, Videoarte

L’associazione culturale FestArte ha indetto la terza edizione del concorso internazionale FestArte Videoart Festival, tema di quest’anno (le edizioni precedenti sono del 2006 e del 2008) la Violenza Invisibile – privata | pubblica | sociale, non una violenza fisica quanto piuttosto intima, una forma di violazione della persona che pur non lasciando ferite visibili inficia la stessa possibilità di vivere in maniera libera e dignitosa.

La violenza a cui ci si riferisce può celarsi ovunque, tanto più subdolamente quanto più consideriamo sicuro e protetto l’ambiente in cui ci muoviamo: la dimensione privata della famiglia, quella pubblica del lavoro, quella ancora più ampia della società. Da qui la necessità di trasformarsi, non prima di aver ritrovato la propria nascita, come recita il sottotitolo del concorso.

Chi volesse partecipare con la propria opera di videoarte può farlo seguendo le indicazioni contenute nel bando, tenendo conto che la data di scadenza è fissata al 20 luglio 2010. La premiazione si terrà il 15 settembre presso La Pelanda (Macro Testaccio), la mostra conclusiva dal 15 al 18 settembre. Oltre al primo premio assegnato dalla giuria, del valore di € 3.500, è previsto il Premio Speciale Critica d’arte assegnato dal Comitato di selezione (€ 1.000), il Premio del Pubblico (€ 500), un eventuale premio sponsor e menzioni speciali.

I membri della giuria sono: Emilio Alvarez, Cecilia Casorati, Bruno Di Marino, Raffaele Gavarro, Marco Maria Gazzano, Anna Mattirolo, Flavio Misciattelli, Adrian Paci, Antonio Passa e Olaf Stüber.

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maggio 14, 2010 0

Gemine Muse 2010 – Percorsi di giovani artisti nelle città italiane tra storia e arte

pubblicato da Sara in Artisti, Eventi, Mostre, News, Performance

Giunge alla sua settima edizione Gemine Muse, iniziativa volta a valorizzare la produzione artistica dei giovani talenti attraverso una rete di situazioni che coinvolgono l’intero suolo nazionale. Dal 15 maggio al 18 luglio saranno 120 i giovani artisti coinvolti, 30 i curatori, 22 le città, 19 le sedi espositive e 3 i percorsi organizzati nei centri storici di altrettante città.

Gemine Muse nasce con l’intento di operare ad un duplice livello: non soltanto favorire la creazione artistica di giovani autori chiamati a dare prova del loro talento rispondendo ad un tema curatoriale da sviluppare attraverso il confronto con un luogo o un’opera del passato, ma anche agevolare il dialogo tra gli artisti stessi, portavoci di punti di vista inediti su una città che viene reinterpretata attraverso differenti linguaggi artistici, dalle arti visive a quelle performative, dalla scrittura alla musica.

Il vecchio e il nuovo, in questo modo, si incontrano al crocevia del presente grazie all’apporto dell’arte che permette di riconfigurare il nostro rapporto con l’esterno, con la città, con la cultura del passato. Questo concetto è espresso anche dallo scrittore Tiziano Scarpa quando, nel saggio a catalogo intitolato “Piantine che crescono fra le fessure del passato”, afferma: “penso che il passato possa essere vissuto dagli artefici di oggi non solo come necessità, presenza oppressiva, ma anche come possibilità”.

Gemine Muse fa parte del progetto Italia Creativa a cura del Dipartimento della Gioventù – Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l’ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. Il Cidac – Associazione delle Città d’Arte e Cultura è partner di Gemine Muse, tra gli sponsor invece figurano SEAT Pagine Gialle, UniCredit Private Banking e Mondadori Electa.

Le città che si trasformeranno nel palcoscenico di Gemine Muse 2010 sono: Ancona, Bari, Biella, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Cremona, Ferrara, Forlì, Genova, Messina, Milano, Modena, Novara, Padova, Pavia, Prato, Roma, Teramo, Torino, Trento.

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maggio 12, 2010 0

Vis-à-vis #25: Silvia Noferi

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Silvia Noferi è toscana ed è la vincitrice della sezione Fotografia e Grafica Digitale dell’edizione 2009 del Premio Celeste con una delle immagini della serie Hòtel Rèverie, un lavoro ispirato alle teorie di Gaston Bachelard sul tema della rèverie, termine che letteralmente vuol dire “fantasticheria”.

Attesa, inquietudine, surrealtà sono alcune delle sensazioni presenti in queste fotografie, scattate nelle stanze di un albergo in ristrutturazione alle porte di Firenze, che si fanno scenari dell’incontro tra realtà e immaginazione. Nella produzione di Silvia Noferi non mancano poi gli autoritratti, simili a presenze fantasmatiche.

Chi è Silvia Noferi? Dove e quando è nata? E dove vive ora?
Sono una a cui una vita non basta, per il resto credo che siano sempre gli altri, gli unici a poterci raccontare chi siamo.  Sono  nata a firenze nel 1977, dove tutt’ora vivo.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata alla fotografia?
Mi feci regalare la prima reflex in occasione della  mia comunione. Fotografavo i miei amici e le cose da ricordare. L’illuminazione arrivò quando vidi una mostra di Nan Goldin ad Amsterdam: da lì cominciai a cercare tutte le possibilità d’imparare. La prima esperienza è stata con la chimica della camera oscura in un piccolo studio, poi è arrivata un’esperienza importante come assistente durata diversi anni, nei quali ho imparato molto, soprattutto a livello tecnico. Nel frattempo cresceva il bisogno di studiare e approfondire la parte teorica, la storia dell’arte e tutte quelle conoscenze che potevano stimolarmi, così ho deciso di frequentare  una scuola di fotografia e iniziare una mia ricerca personale.

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maggio 7, 2010 10

Vis-à-vis #24: Valeria Cherchi

pubblicato da Sara in Artisti, Fotografia, Interviste

Valeria Cherchi, sarda ma romana d’adozione, con una laurea alle porte in disegno industriale e il sogno di diventare fotografa di moda, non si definisce artista e si serve della fotografia per raccontare se stessa e il suo mondo. Lo fa con grande naturalezza e delicatezza ma costruendo attentamente la scena, lasciando che i colori e, soprattutto, la luce facciano il resto. In tutti i suoi scatti, anche in quelli urbani e all’aperto, si coglie il sapore di una dimensione privata e raccolta, il senso di una fotografia che registra con discrezione il quotidiano. Il tutto come forma di passione/ossessione.

Chi è Valeria Cherchi? Dove e quando è nata? E ora dove vive?
Sono nata nel 1986 a Sassari. Ho vissuto fino ai 19 anni in un piccolo paese di provincia, Banari.  Ora vivo a Roma, ma ancora per poco. Spero presto di trasferirmi a Londra.

Qual è stata la tua formazione?
Ho la maturità linguistica e mi sto per laureare in Disegno Industriale con una tesi progettuale che comprenderà sia l’ambito della grafica che della fotografia di moda.

Nel tuo stream su Flickr c’è una foto che ti ritrae all’età di 3 anni. Si legge in didascalia: “stare sdraiata (dentro la luce) è una delle mie attività preferite, non pensavo di farlo già da allora…”. Poiché “fotografia” vuol dire “scrittura di luce” ti chiedo: come ti sei avvicinata alla fotografia?
Adoro quella foto e ci tengo a dire che è stata scattata dalla mia altrettanto adorata sorella.. Anche lei appassionata di fotografia e sicuramente una delle persone che più mi ha influenzato in questa scelta. Lei, una mia cara zia (che mi ha anche fornito i mezzi per iniziare) e una mia amica e coinquilina, tutte brave fotografe oltre che persone davvero speciali per me. Altra ragione sicuramente è stata la voglia di produrre. Ho sempre adorato la pittura e l’arte in generale, ma purtroppo sono nata negata per disegnare, veramente tanto negata. Qualcuno un giorno mi ha detto che la fotografia avrebbe potuto essere il mio riscatto verso la pittura, e ci ho provato… anche se in sè il processo è stato molto naturale.

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aprile 29, 2010 1

Vis-à-vis #23: Valentina De’ Mathà

pubblicato da Sara in Artisti, Disegno, Fotografia, Installazione, Interviste, Pittura, Scultura

Torna, dopo una lunga pausa, l’appuntamento di Art Rehab con le interviste. Stavolta abbiamo raggiunto Valentina De’ Mathà, artista abruzzese che dopo una parentesi romana ha scelto la Svizzera come luogo in cui coltivare la sua ricerca. Dalla scultura alla fotografia, dal video all’installazione passando per la pittura, il linguaggio di Valentina De’ Mathà è articolato e complesso. Il nostro incontro a distanza aiuta a comprenderlo meglio.

Chi è Valentina De’ Mathà? Dove e quando è nata? E ora dove si trova?
Sono nata ad Avezzano, in provincia di L’Aquila nel 1981 ed ho vissuto a Roma, Trastevere,  fino ad un paio di anni fa. Ora abito in Svizzera.

Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata all’arte?
Quello che mi ha sempre affascinata è il momento creativo, la creazione delle cose, il fare, spesse volte tralasciando il risultato finale. Sicuramente il mio primo approccio è stato più tattile e olfattivo che visivo. Sono sempre stata attratta e assolutamente sedotta dai colori e dai loro odori, dalla possibilità di plasmare la materia… Ho cominciato a dipingere e a modellare le mie prime figure con l’argilla all’età di 5 anni e da allora non ho più smesso. A 11 anni invece ho cominciato con la fotografia. Ho iniziato l’ISA studiando “Moda e Costume” e continuando con l’indirizzo “Metalli e Oreficeria”, poi ho proseguito i miei studi sulla moda presso l’Università La Sapienza di Roma frequentando il corso di “Scienze della Moda e Costume”. Nel mentre ho approfondito  la scultura, la fotografia, ho studiato sceneggiatura cinematografica, incisione… Ho frequentato anche un corso per curatrici di mostre con Ludovico Pratesi e a Roma sono stata per un breve periodo assistente di un artista molto importante al quale mi avvicinai per il suo modo di usare i colori, ma poi la mia ricerca artistica mi ha portata a seguire un percorso molto diverso.

Quali sono le tue fonti di ispirazione? Chi i tuoi maestri?
Lavoro sulla materia che prende forma da sé, sulla trasformazione delle cose, l’eterno mutamento, il dinamismo della metamorfosi , sui processi, su quel che sta nel mezzo, su ciò che è e sta divenendo, sui pieni e i vuoti della vita: metafore delle relazioni interpersonali. Creo tensioni, dissonanze in cui cerco di far coincidere esteriorità e interiorità, contrazione ed espansione in bilico tra la forma e l’informe. Lavoro sulla nascita e la gestazione dei pensieri, che si evolvono come schemi frattali che a volte si spezzano e prendono direzioni diverse, altre volte si avvitano su se stessi, altre volte ancora sfuggono da loro stessi nello spazio.

(dopo il salto, una galleria di immagini)

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aprile 24, 2010 0

II edizione per Occhirossi, festival indipendente di fotografia

pubblicato da Sara in Artisti, Concorsi, Fotografia, Mostre, Spazi

Torna, per il secondo anno consecutivo, Occhirossi – festival indipendente di fotografia*, dopo aver registrato nella precedente edizione la partecipazione di 150 fotografi da tutta Italia e un’affluenza di oltre 3000 persone. Nelle giornate del 21, 22 e 23 maggio 2010 il CSOA Forte Prenestino si trasformerà di nuovo in un enorme e suggestivo palcoscenico di immagini. La forma e la natura del festival nascono da una serie di riflessioni “sul ruolo degli spazi espositivi e sul loro rapporto con il territorio; sulla necessità di facilitare l’accesso alla formazione fotografica e artistica in generale; sull’importanza di eliminare intermediazioni economiche e culturali tra chi produce fotografia e chi ne fruisce”.

Due sono le fasi in cui sarà strutturato il festival: la prima è quella che si svolgerà al Forte Prenestino (21-23 maggio) e durante la quale sarà possibile visitare la mostra di tutti i progetti fotografici pervenuti, oltre a partecipare a workshop, incontri, spettacoli e lezioni. La seconda fase si terrà invece nei mesi di giugno e luglio, quando i vari progetti saranno ospitati in luoghi non convenzionali appartenenti alla quotidianità (esercizi commerciali, spazi sociali, mercati) avvicinando così anche un pubblico di “non addetti ai lavori”. Obiettivo costante quello di far convergere l’interesse e la passione dei singoli con le forme e i movimenti artistici e culturali affini.

Per partecipare in qualità di fotografi non dovete fare altro che mandare un’e-mail a mostre@occhirossifestival.org con un breve testo descrittivo del vostro progetto fotografico, una selezione di tre immagini per la galleria di anteprime del sito e una scheda tecnica della mostra. Non è prevista alcuna selezione ma le proposte devono pervenire entro e non oltre il 30 aprile 2010, fatta salva la possibilità da parte dell’organizzazione di chiudere in anticipo il bando a fronte di un esaurimento degli spazi espositivi disponibili. Potete trovare qui tutte le informazioni necessarie e i dettagli relativi alla partecipazione.

Inoltre Occhirossi, in collaborazione con il Comitato no morti sul lavoro, ha indetto un contest fotografico dedicato alla memoria di Antonio Salerno Piccinino, pony express ventinovenne, lavoratore in nero, morto nel 2006 a Roma durante un turno extra. Dalla pagina apposita, entro il 15 maggio 2010, è possibile inviare le proprie immagini sul tema degli effetti della crisi economica sul lavoro. Le immagini vincitrici (non è previsto un vero e proprio premio) verranno raccolte in uno slideshow che sarà proiettato durante la tre giorni di Occhirossi e che il Comitato no morti sul lavoro farà girare nei contesti e nelle situazioni ritenute idonee per sensibilizzare sul tema della crisi.

* L’edizione 2009 di Occhirossi su Art Rehab.

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aprile 13, 2010 1

Ibridi. Truly Design allo Spazio Azimut di Torino

pubblicato da Sara in Artisti, Grafica, Illustrazione, Mostre, Pittura, Street art

Cosa succede quando i graffiti incontrano la grafica, la pittura e l’illustrazione? Per saperlo basta andare a Torino tra il 6 maggio e il 6 giugno, recarsi presso lo Spazio Azimut di Piazza Palazzo di Città 8 e visitare “Ibridi”, mostra antologica di Truly Design. Dietro questo pseudonimo se ne nascondono altri quattro: Mach505 (Marco Cimberle), Mauro149 (Mauro Letterio Italiano), Ninja1 (Rocco Emiliano Fava) e Rems182 (Emanuele Ronco).

Le loro strade si sono incrociate negli anni dell’adolescenza grazie alla passione per i graffiti e la street art. Oggi Truly Design è uno studio grafico, con sede a Torino, che realizza lavori su commissione e progetti indipendenti, tutti comunque caratterizzati dal senso di condivisione delle singole creatività e specificità artistiche in vista di un obiettivo comune.

“Ibridi” raccoglie 56 opere, di cui 26 mai esposte in Italia, strutturate attraverso 6 progetti espositivi: i Tarocchi, ispirati alle 78 carte e realizzati in digitale, poi stampati in serie limitata su carta da acquerello; Interior Design, 13 disegni ad acrilico e penna biro su una base di tela stampata, un viaggio tra le paure e le speranze di ogni artista, analizzate attraverso ritratti fotografici completati da illustrazioni allegoriche autobiografiche (particolarmente interessante l’idea di rendere le speranze come “autoritratti di mani, strumenti primari con cui viene costruita la propria vita mentre gli autoritratti dei piedi parlano di ciò che, con disprezzo, si vorrebbe evitare”).

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aprile 12, 2010 0

ADD – Anti Digital Divide. Festival e concorso di videoarte

pubblicato da Sara in Artisti, Concorsi, Videoarte, Web


Andrà in scena dal 3 al 6 giugno a Palazzo Incontro in via dei Prefetti a Roma (con una presentazione a Palazzo Valentini) la prima edizione di ADD – Anti Digital Divide, festival di videoarte promosso dalla Provincia di Roma e prodotto dall’agenzia Musacom. Lo spirito che anima il festival è la volontà di sostenere lo sviluppo della videoarte evidenziandone le potenzialità espressive e la capacità di fornire un supporto allo sviluppo della cultura e della comunicazione.

ADD prevede un ricco ciclo di incontri e seminari con esperti del settore, tra cui gli artisti Ra di Martino, Marco Saccaperni, Arash Radpour e Piero Fantastichini, oltre a diversi eventi (qui il calendario completo) con lo scopo di indagare il ruolo della videoarte nel processo di fruizione: non solo strumento passivo di ricezione e documentazione del reale ma fattore attivo di interazione con lo spettatore.

Per incentivare gli artisti all’utilizzo dei supporti multimediali, ADD è anche un concorso aperto a tutti i videoartisti italiani maggiorenni. Tre le sezioni: Premio Provincia di Roma, Premio ADD e Premio Sponsor. Il primo ha come tema la valorizzazione della provincia di Roma, il secondo ha al centro il concetto di Digital Divide, come abbattimento delle frontiere per la completa condivisione delle tecnologie, il terzo è ad insindacabile giudizio dello sponsor.

Diversificate anche le tipologie di premio: per la sezione Provincia di Roma al vincitore andranno uno stage gratuito presso o per la Direzione Comunicazione della Provincia di Roma e l’esposizione permanente per la durata di un anno dell’opera presso Palazzo Valentini, sede di Rappresentanza della Provincia di Roma; al vincitore del Premio ADD uno o più eventi espositivi, la presenza nel catalogo A.D.D. e un Mac Book; al vincitore del Premio Sponsor uno stage gratuito della durata di un anno presso la Direzione Comunicazione dello Sponsor.

La partecipazione al concorso (di cui potete leggere qui il bando) può avvenire solo tramite il sito internet del festival e fino alle ore 24.00 del 23 maggio 2010.

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aprile 1, 2010 0

Pure Water Vision: Acea Eco Art Contest 2010

pubblicato da Sara in Artisti, Concorsi

Pure Water Vision è il contest nato dalla collaborazione tra EcoArtProject, piattaforma creativa nata nel 2009 da un’idea di Pino Fortunato per promuovere la ricerca artistica ispirata all’ecosostenibilità, ed Acea, gestore della distribuzione idrica a Roma e provincia nonchè di altri servizi legati all’acqua in altre aree del Lazio, della Toscana, della Puglia e della Campania.

Il concorso è rivolto ad artisti nazionali e internazionali ed è curato da Manuela Pacella. Diverse le sezioni (fotografia ed elaborazioni digitali, videoarte e video-installazioni, pittura, scultura, installazioni e performance art) ed originale il tema, ovvero il rapporto tra uomo, acqua e ambiente inteso come analisi e visione artistica del processo tecnologico che porta l’acqua nelle nostre case e al quale in genere non si presta la dovuta attenzione, abituati come siamo a vederla scorrere pura dai rubinetti.

La giuria, formata da esponenti del mondo dell’arte e rappresentanti dell’azienda Acea (Manuela Pacella, Pierguido Cavallina, Maurizio De Angelis, Carolina Italiano, Matteo Lafranconi, Matteo Basilè, Costanza Paissan, Massimiliano Tonelli e Guido Talarico), selezionerà il vincitore del Premio Acea Art Contest 2010 al quale saranno assegnati 10mila euro: in più 10 finalisti parteciperanno ad una mostra collettiva e 30 opere selezionate saranno pubblicate sul Catalogo EcoArt Book edizione 2010. É prevista inoltre una Selezione Speciale di artisti che saranno coinvolti in eventi espositivi e operazioni di promozione e marketing culturale.

La partecipazione al concorso si può effettuare solo online e la scadenza è fissata al 31 agosto 2010.

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