Giovane, cagliaritana ma romana d’adozione, grande sognatrice: è la protagonista dell’appuntamento di oggi con vis-à-vis. Sensibile a tematiche delicate (ha partecipato all’esposizione Children no more, sui diritti dei bambini) ma capace anche di grande ironia e divertimento…questa è Luisa Montalto e attraverso le nostre domande ve la faremo conoscere meglio…
Chi è Luisa Montalo? Dove e quando è nata? E dove si trova ora?
Sono Nata casualmente a Cagliari il 14/04/1974 ,ma vivo a Roma, anche se poco stabilmente da oltre 12 anni, mi considero decisamente romana.
Qual è stata la tua formazione e come ti sei avvicinata all’arte in generale e al genere che pratichi in particolare?
Mi sono laureata a “La Sapienza” di Roma in scienze umanistiche, la passione per il disegno ce l’ho da sempre, si è naturalmente trasformata in passione per l’arte, ogni espressione artistica mi ha appassionata, ma la cultura Giapponese e la sua interpretazione del Pop dal momento in cui l’ho incontrata non mi ha mai lasciata. Come artista sono un’autodidatta, credo questo mi abbia dato una certa libertà nell’uso delle tecniche.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
Nonostante mi impegni a visitare quanti più musei, mostre e manifestazioni artistiche possibile, la mia ispirazione può essere tanto una bella stampa trovata per caso in un mercatino, l’intuizione di un artista affermato, un blog quanto una rivista o un libro. Non so mai da dove possa arrivare. Mi piace moltissimo lasciarmi stupire.
Quali sensazioni vuoi comunicare attraverso le tue opere?
Mi piacerebbe che arrivasse un sentimentale senso di leggerezza. Credo che nella vita e nell’arte in generale, troppo spesso, ci si prende troppo sul serio, a discapito della spontaneità e dell’autenticità.
Descrivi il tuo lavoro.
E’ sicuramente molto istintivo e molto legato alla mia vita privata. Nonostante il soggetto non sia descrittivo di eventi autobiografici, in me c’è sempre l’intento di comunicare una sensazione legata ad un determinato momento.
Quanto tempo impieghi per progettare e realizzare un’opera?
La fase di progettazione, cioé la ricerca del soggetto, può impegnarmi per un mese come un giorno, ma cerco di figurarmi nella mente il quadro nel dettaglio prima di metterlo su tela. La realizzazione invece è relativamente più veloce, l’acrilico è un media veloce, ma se lavoro ad olio possono volerci alcuni mesi, certo molto dipende anche delle dimensioni della tela.
Sembra, soprattutto nei tuoi lavori ad olio, che tu sia attratta dal mondo giapponese…da cosa nasce questa passione?
E’ una passione inspiegabile temo, fin da piccola l’oriente ha alimentato in me uno speciale fascino, forse anche perché in quegli anni la TV ci bombardava di prodotti giapponesi. In seguito, studiandone filosofia ed estetica ho sentito che nel mio modo di esprimere, il pop giapponese, delizioso, audace, leggero ed insieme crudele, era quanto di più vicino al mio modo di vivere la pittura e la figurazione.
Illustrazione e pittura sono due facce della stessa Luisa…hanno per te lo stesso peso o una prevarica l’altra?
Non parlerei di prevaricazione, piuttosto di ruoli, l’illustrazione ha un fine prettamente commerciale pertanto mi permette meno libertà espressiva, nella pittura invece cerco meno di compiacere e più di compiacermi.
Protagoniste delle tue opere sono spesso giovani ragazzine smaliziate e un po’ ciniche…quanto ti assomigliano?
Spero molto, mi piace pensare che in fondo siano differenti espressioni di me stessa. Una sorta di azzardati autoritratti.
Ritieni che sia dato sufficiente spazio agli artisti nei canali istituzionali? Come ritieni che si possano superare i limiti dall’arte ufficiale?
Credo sia un discorso piuttosto complesso da sviscerare in poche righe. L’arte è da sempre un meccanismo mosso da una serie differente di meccanismi, alcuni più nobili altri meno. Conosco artisti bravissimi che non riescono ad esporre ed artisti mediocri che hanno un successo straordinario. E’ difficile per un artista presentare un lavoro convincente, ma sono abbastanza sicura che talento, autenticità e determinazione possano spalancare la maggior parte delle porte.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Sto realizzando una serie di opere ad olio con soggetti e tecnica piuttosto differenti dai miei precedenti, con i quali parteciperò il prossimo anno ad una mostra collettiva a Roma presso la Mondo Bizzarro Gallery. Con la serie delle Geishe invece (quadri soprattutto in acrilico), preparo una mostra personale presso la Biondetta Art Gallery in Madrid.
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