In questo secondo appuntamento con American Style l’ospite d’onore è Megan Kimber, giovane artista ed illustratrice americana. Il clima è molto più disteso rispetto al precedente capitolo, ma resta comunque un leggero alone di inquietudine nelle opere di Megan, sicuramente più vicine a favole surreali piuttosto che a macabri riti.
Lo sfondo, sempre curato nel dettaglio, passa a volte in secondo piano in quanto l’attenzione si concentra sulle grandi facce dei personaggi rappresentati ma non solo, a volte l’intera opera si pone come l’incipit di possibili storie da narrare prima di andare a dormire.
Le estati passate nella casa dei nonni, vicino NY ed immersa nel verde, hanno influenzato molto la scelta dei colori che avrebbe, poi, usato nei suoi lavori, colori, scaturiti da sensazioni e ricordi di momenti indelebili nella memoria, quando, calando il sole, tutto si tingeva di nuove cromie e, divenendo tutto quasi irriconoscibile, la fantasia aveva libero sfogo e poteva creare nuove forme interpretando il paesaggio a proprio piacimento.
In fondo, poi, le sue opere parlano da sole.
Al prossimo capitolo!!
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