Han Yajuan, giovane artista cinese, nata a Qingdao nel 1980, ha iniziato, già da diverso tempo, a far sentire la sua voce, giunta a me mentre vagavo per Bologna Art First, tra lo stand di una galleria e l’altro.
I suoi lavori colpiscono per le atmosfere surreali in cui piccole figurette si muovono mostrando tutto il loro charme e l’eccezionale gusto per le griffe più trendy del momento. Si trovano, dunque, riferimenti alla moda e all’incantato universo che la avvolge, in cui libere e spensierate si muovono queste graziose e particolari bamboline ipnotizzate da mondi astratti dove il lusso rende felici.
Fashion e fascinose, divengono lo specchio della nuova cultura orientale che troppo spesso cerca di far combaciare la sua immagine con quella mistificata dell’occidente, restando, nello stesso tempo, pur sempre vezzose in quel loro apparire un po’ caricatura, un po’ ritratto delle giovani adolescenti contemporanee.
Lo stile leggero e fresco, molto vicino al manga e al fumetto, unito a cromatismi vivaci e contrastanti, invoglia lo spettatore ad immergersi in queste realtà surreali, mitizzazione di una esistenza superficiale o denuncia di estrema futilità?
Le opere dell’artista sono presenti in Italia presso la galleria ProjectB Contemporary Art di Milano.
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