Per il terzo capitolo di Contemporaneo Urbano non potevo non presentare Primoz Bizjac, giovane fotografo sloveno ed oggetto della mia attenzione fin dalle origini della mia tesi.
Nelle sue opere predilige particolari aree, molto spesso ex strutture, che enfatizzino maggiormente il concetto di cambiamento; le città sono in continuo mutamento, a volte lo si percepisce in modo eclatante, altre è impercettibile, ma continua ad esserci e non dipende solo ed esclusivamente dall’uomo. Nelle sue foto, infatti, non si riscontra nessun tipo di attività umana e, questa assenza, fa risaltare ancor più l’imponenza e l’importanza dei luoghi, troppe volte prevaricata dalle esigenze delle persone.
Primoz si cala nei cantieri fuori orario, e stabilisce un contatto con ciò che lo circonda, ne studia attentamente l’evoluzione, ciò che è stato, che è e che a breve non sarà più; diviene, dunque, testimone privilegiato di ciò che gli altri non riescono a vedere, quel mutamento che passa inosservato agli occhi dei molti e che solo pochi colgono, comprendendone il valore e la poesia.
Bizjac è presente presso la Galleria LipanjePuntin Artecontemporanea , fino al 28 Marzo con la mostra Focus On The Invisible.